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Risalente al XIX secolo, il portone é realizzato con essenza di quercia o castagno, costituito di due ante nelle quali sono apribili due porte piú piccole; arricchito di modanature contornanti le varie parti.
Uno stato di conservazione buono ha comportato interventi di:
Questa porta risale ai primi decenni del XX secolo, realizzata in essenza di conifera, si presentava in buone condizioni, e gli interventi eseguiti sono stati simili a quelli sul portone. É stato anche eseguito lo stesso trattamento pittorico, con gli stessi colori.
Porta costruita alla fine del XIX secolo, in legno di latifoglia. Buono lo stato di conservazione, sono stati ripetuti gli stessi interventi delle precedenti, variando il colore: é stata proposta una velatura finto legno, color carta da zucchero, riprendendo le tonalitá evidenziatesi in alcuni residui, durante la pulitura.
In marmo con incisi eventi e nomi; é imprezosita con incisioni angolari e rosone centrale con motivi floreali.
Si é proceduto con un intervento di pulitura, con acqua demineralizzata ed ammonio bicarbonato al 4%;
seguito da un ripristino del colore nelle incisioni, restituendo loro la leggibilitá originaria, con pigmenti e resine acriliche.
Al termine, é stato eseguito un tratamento protettivo con cera microcristallina "Amber" sciolta al 5% in d-limonene.
In marmo, presentavano uno spesso strato di incrostazioni calcaree sul fondo.
Con impacco di acido acetico al 3% in acqua demineralizzata, si sono ammorbidite le incrostazioni; rimosse successivamente con martellina, bisturi e spazzole morbide.
Il tutto é stato poi pulito con acqua ed ammonio bicarbonato.
Una presentava una fenditura non passante, che é stata integrata con resina epossidica.
Trattamento protettivo eseguito con imbibizione di cera microcristallina.
L'ancona
Realizzate con essenza di conifera, impiallacciate con piallacci di ciliegio dello spessore di 2 mm., le parti componenti l'ancona, smontate, sono state trattate singolarmente.
Le superfici visibili, ricoperte da un film di gomme, sono state pulite con una soluzione idroalcolica, paglietta metallica, cotone idrofilo e bisturi. Sulle superfici non visibili, si é privilegiato un intervento con acqua demineralizzata ed ammonio bicarbonato.
Sono state ricostruite le parti mancanti, di impiallacciature e piccole lacune strutturali, con essenze simili a quelle in opera.
Piccoli buchi, microfessure, fori di insetti xilofagi, sono stati stuccati, con solfato di calcio biidrato, colla di coniglio e pigmenti.
Tutte le superfici sono state protette con imbibizione a pennello di olio di lino, nella soluzione "Miscela Sana" della Spring Color, ed una successiva applicazione di cera microcristallina "Amber".
Il montaggio
Anticamente l'ancona, adattata in passato alla chiesa di Campotto era montata su basi in muratura. Queste sono state rimpiazzate da basi in legno, realizzate nelle stesse misure, patinate e trattate come le parti originarie.
Sulle basi sono stati posizionati i plinti e le colonne, fissandoli al muro con tasselli e piastre metalliche. La trabeazione, appoggiata sulle colonne laterali, é stata collegata ai fissaggi originari, che erano stati mantenuti durante il restauro dei paramenti murari.
Le superfici sono state protette con imbibizione a pennello di olio di lino, nella soluzione "Miscela Sana" della "Spring Color", ed una successiva applicazione di cera microcristallina "Amber", aplicata a pennello, asportandone gli eccessi con panni morbidi.
La mensa
Decorata a finto marmo, con modanature dorate a porporine, presentava diversi distacchi del film colorato. Questi sono stati fissati con iniezioni di resine acriliche, integrandone le lacune con solfato di calcio, legato con colla di coniglio e pigmentato. Dopo la levigatura é stato ritoccato con olio di lino e pigmenti costituiti di terre calcinate ed ossidi metallici.
Le superfici sono state protette con imbibizione a pennello di olio di lino, nella soluzione "Miscela Sana" della Spring Color, ed una successiva applicazione di cera microcristallina "Amber".